Newsletter Edilizia: aggiornamento al 4 Novembre 2024

Newsletter Edilizia: aggiornamento al 4 Novembre 2024

Gentili Referenti,

sottoponiamo alla vostra attenzione la Newsletter Edilizia, con gli ultimi aggiornamenti tecnici, fiscali e giuridici a cura di CONFAPI ANIEM alla data del 4 Novembre 2024.

Questi gli argomenti trattati: 

Legge di Bilancio: CONFAPI sollecita proroga D.L. Aiuti

Nel corso di incontri parlamentari e nel documento confederale che sarà oggetto di prossima audizione, CONFAPI ha sollecitato la conferma della proroga per il 2025 del sistema di revisione prezzi introdotto dal D.L. Aiuti.

La legge di Bilancio 30/12/2023 n.213, come noto, aveva esteso l’applicazione del sistema di revisione prezzi previsto dall’art. 26 del D.L. Aiuti (D.L. 17 maggio 2022 n.50 convertito con Legge n.91/2022 e modificato con Legge n.197/2022) fino al 31 dicembre 2024.

E’ evidente che la mancata proroga mette a forte rischio la tenuta economica dei cantieri avviati negli anni scorsi sulla base di gare bandite con prezzi che successivamente hanno fatto registrare aumenti eccezionali, sia per i materiali da costruzione che per i carburanti e i prodotti energetici.

CONFAPI, intervenendo anche sulle politiche fiscali a sostegno del settore, ha rilevato che non si possono continuare a introdurre meccanismi retroattivi che tolgono certezze giuridiche ed economiche agli operatori e ai cittadini, come quello che vincola il ricorso al superbonus 65% ai soli interventi per i quali sia stata presentata la CILA alla data del 15 Ottobre 2024.

Patente a crediti: incontro al Ministero del Lavoro su andamento domande e nuove FAQ

Lo scorso 28 ottobre si è svolto un nuovo incontro al Ministero del lavoro con le Parti Sociali per verificare l’andamento delle domande per l’accesso alla patente a crediti e verificare le criticità presenti.

L’Ispettorato ha comunicato che sono pervenute finora circa 332.000 autocertificazioni (possibili fino al 31 ottobre e propedeutiche all’istanza al portale), 218.000 patenti rilasciate e circa 12.000 procedure attivate in bozza ma non ancora inviate.

L’Ispettorato ha altresì preannunciato che sta valutando alcuni correttivi tecnici sui passaggi procedurali del portale, tenuto conto degli errori e delle difficoltà riscontrate finora dagli operatori.

Diverse le richieste di chiarimento emerse nel corso dell’incontro, a cominciare dal requisito del DURF per il quale si sollecitano precisazioni su obbligo, esenzione, tempi di rilascio, possibile presentazione di requisiti alternativi che attestino la regolarità delle imprese.

Oltre a questo tema, sostanzialmente sollevato da tutte le Organizzazioni Imprenditoriali, altri quesiti evidenziati da CONFAPI ANIEM, hanno riguardato l’obbligo della patente per attività che esulano dal ciclo produttivo dei lavori e che riguardano indagini preliminari e strumentali, come ad esempio il prelievo di campioni dal terreno con appositi macchinari, le modalità di verifica della responsabilità dell’appaltatore nei confronti dei subappaltatori e, in generale, di coloro che operano nel cantiere.

Ulteriori quesiti hanno riguardato le figure di restauratori, archeologi e impiantisti e saranno oggetto di prossime FAQ preannunciate dall’Ispettorato.

Si informa, infine, che risulta possibile richiedere all’INL il modulo per presentare l’istanza di rettifica dei requisiti dichiarati per il rilascio della patente a crediti, in caso di errori nel corso della compilazione della domanda: l’impresa dovrà contattare l’Ispettorato, inviando una e- mail a SupportoServiziDigitaliINL@ispettorato.gov.it , segnalando la specifica problematica e ricevere le opportune indicazioni operative con un modulo ad hoc

Avviate le trattative per il rinnovo del CCNL Edili

Lo scorso 30 Ottobre si è svolto l’incontro con le Segreterie Nazionali delle Organizzazioni Sindacali per la presentazione della piattaforma di rinnovo contrattuale del CCNL Edilizia.

I Sindacati hanno rappresentato la richiesta di rafforzare la voce dei lavoratori, proteggerli dai cambiamenti climatici, potenziare la formazione sulla sicurezza.

Sul fronte salariale, è stato richiesto un aumento retributivo, a parametro 100, pari a 275 euro.

Sollecitata, inoltre, una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, il potenziamento contrattuale delle visite degli RLST, smart working per gli impiegati, definizione delle code contrattuali 2022 con particolare riferimento alla sorveglianza sanitaria e alla CIPE (Carta di identità professionale edile).

I sindacati hanno altresì proposto la costituzione delle seguenti commissioni tematiche: Classificazione Lavoratori, EVR, Ape, Semplificazione/digitalizzazione e Sicurezza.

Sono stati fisasti nuovi incontri per il 19 e 20 novembre e per il 5 dicembre.

Scadenza prorogata per le comunicazioni SUPERSISMABONUS

Con il DPCM del 29 ottobre u.s. è stato prorogato dal 31 ottobre al 30 novembre 2024 il termine per l’invio al Portale Nazionale delle Classificazioni Sismiche delle informazioni antifrode sul SUPERSISMABONUS relative ai Sal approvati entro il 1° ottobre 2024, connessi agli interventi antisismici non conclusi entro il 31 dicembre 2023 o avviati nel corso del 2024.

Sono interessati tutti coloro “che non hanno concluso i lavori entro il 31 dicembre 2023” o che hanno avviato lavori nel corso del 2024. La trasmissione dei dati dovrà essere eseguita dai professionisti incaricati della progettazione e della direzione dei lavori dell’intervento.

Le informazioni (dati catastali, ammontare delle spese, detrazioni applicabili) riguardano il monitoraggio della spesa relativa alla realizzazione degli interventi di SISMABONUS agevolati dall’art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), cd.  “SUPERSISMABONUS” e non dalle ordinarie formule previste all’art. 16, commi da 1-bis a 1-septies del D.L. n. 63/2013.

Report ANAC su ribassi e procedure di gara, sono 4.500 le Stazioni Appaltanti qualificate

Un nuovo report di ANAC ha fornito un’analisi descrittiva dei contratti aggiudicati nel periodo 2017-2023, considerando le procedure di gara utilizzate.

A partire dal 2020 in Italia si sono succeduti interventi normativi che hanno modificato le soglie di valore contrattuale sotto le quali è possibile per la stazione appaltante procedere con l’affidamento diretto per contratti di lavori, servizi e forniture. In particolare, il primo intervento sull’innalzamento di tali soglie si è avuto con la legge 120/2020. Le soglie per l’affidamento diretto, fissate a 40.000 prima di tale legge, sono state innalzate a 75.000 euro per gli appalti aventi ad oggetto servizi e forniture e a 150.000 euro per gli appalti di lavori. Il decreto legge n. 77/2021 ha poi ulteriormente innalzato le soglie per gli appalti di servizi e forniture a 139.000 euro. Questo ha comportato più affidamenti diretti e meno gare con ribassi.

Nel periodo considerato è stato osservato un calo del valore medio dei ribassi da circa il 9% a poco più del 7%, guidato prevalentemente da una forte riduzione dei ribassi nei contratti ad oggetto lavori. Parallelamente, è stato rilevato un cambiamento nelle modalità di scelta del contraente adottate dalle stazioni appaltanti, al quale corrisponde un sempre maggiore utilizzo dell’affidamento diretto. Sulla base di tali osservazioni, sono state fornite delle stime preliminari e approssimative del mancato risparmio che si assesta su cifre superiori ai 300 milioni.

Scrive ANAC nel report: “Si può ritenere che l’affidamento diretto sia per sua stessa natura caratterizzato da un livello di concorrenza tra operatori economici più basso rispetto a quanto si potrebbe osservare in altre modalità di scelta del contraente, per esempio le procedure aperte. Pertanto, è ragionevole ipotizzare che un più diffuso utilizzo dell’affidamento diretto abbia un impatto sui costi di approvvigionamento.

Ad esempio. Si consideri una stazione appaltante A, che ha necessità di acquistare beni per importo pari ad 100.000 euro. In assenza delle disposizioni di cui sopra, la stazione appaltante avrebbe l’obbligo di espletare una procedura più competitiva dell’affidamento diretto. Si ipotizzi, che in tale scenario a seguito della presentazione di molteplici offerte, il contratto sia stato aggiudicato con un ribasso del 20%. A seguito, dell’innalzamento delle soglie, è invece possibile far ricorso all’affidamento diretto. Si ipotizzi che in questo secondo caso, per via del minore vincolo concorrenziale a cui è soggetto l’operatore economico, il contratto è aggiudicato con valore pari al valore inizialmente prestabilito di 100.000 euro, che si può considerare corrispondente ad un ribasso dello 0% (ossia). Questi due scenari alternativi comportano una differenza nel costo sostenuto dalla stazione appaltante pari ad 20.000 euro, dato dalla differenza tra i ribassi (20% - 0%) moltiplicata per l’importo a base d’asta (100.000 euro). Tale differenza va considerata come un “mancato risparmio”, da ricondursi all’innalzamento delle soglie per l’utilizzo dell’affidamento diretto”.

In base alla ricerca effettuata da ANAC, emerge che, per quanto riguarda i lavori, il maggior utilizzo dell’affidamento diretto a scapito delle altre procedure ha comportato una riduzione nella misura di risparmi da ribassi pari a circa 219,07 milioni di euro se si considera il valore medio dei ribassi ottenuto tramite media ponderata, o pari a circa 223,93 milioni di euro, se si utilizza la media aritmetica.

In un altro report, aggiornato al 30 Settembre u.s., ANAC ha comunicato che le stazioni appaltanti qualificate in Italia sono 4.554, 3235 per il settore lavori. Le centrali di committenza sono 518. Le amministrazioni convenzionate alle centrali di committenza sono 8.056. In termini assoluti, le Regioni con il maggior numero di amministrazioni qualificate sono la Lombardia, il Lazio e la Campania.

TAR Lazio: quando deve essere verificato il possesso dei requisiti di esecuzione

Secondo il TAR Lazio (Sent. n. 18398 del 23 Ottobre u.s.) i requisiti di esecuzione sono, di regola, condizioni per la stipulazione del contratto di appalto, pur potendo essere considerati nella lex specialis come elementi dell’offerta idonei all’attribuzione di un punteggio premiale.

L’orientamento giurisprudenziale prevalente ha precisato che la regolazione dei requisiti di esecuzione va rinvenuta nella lex specialis, con la conseguenza che, se richiesti come elementi essenziali dell’offerta o per l’attribuzione di un punteggio premiale, la loro mancanza al momento di partecipazione alla gara comporta, rispettivamente, l’esclusione del concorrente o la mancata attribuzione del punteggio; se richiesti come condizione per la stipulazione del contratto, la loro mancanza rileva al momento dell’aggiudicazione o al momento fissato dalla legge di gara per la relativa verifica e comporta la decadenza dall’aggiudicazione, per l’impossibilità di stipulare il contratto addebitabile all’aggiudicatario.

In linea generale, la giurisprudenza, consapevole che la questione in esame si presti a interpretazioni oscillanti, in quanto non ancorate a parametri oggettivi, si è dimostrata, nondimeno, propensa a valorizzarla in una più comprensiva prospettiva pro concorrenziale.

In questo contesto, nell’esaminare il caso specifico, il TAR ha ritenuto che i requisiti di esecuzione posti in discussione dalla ricorrente rilevino esclusivamente nella fase della stipulazione del contratto, con conseguente loro estraneità alla fase di valutazione delle offerte.

TAR Lombardia: legittimità richiesta impianto smaltimento in prossimità della Stazione Appaltante

Con la Sentenza n.2888 del 25 Ottobre u.s., il TAR Lombardia si è espresso sulla legittimità della previsione di gara che concedeva un punteggio tecnico significativo (35 punti su 70) all’operatore economico con impianto di smaltimento in prossimità (entro 30 Km) dalla sede legale della stazione appaltante.

Secondo i Giudici “simili previsioni di gara, nella parte in cui stabiliscono, senza plausibile ragione, di attribuire la metà del punteggio tecnico in palio per la prossimità dell’impianto rispetto alla sede legale della stazione appaltante, non risultano idonee …. a “garantire un confronto concorrenziale effettivo sui profili tecnici” della proposta negoziale dei concorrenti, poiché di fatto riducono fortemente il confronto concorrenziale sui reali elementi tecnici dell’offerta”.

Tale previsione, infatti, prescinde dalle caratteristiche tecniche dell’impianto.

  • 05 novembre 2024
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