Valutazione rischi da campi elettromagnetici (CEM)

Valutazione rischi da campi elettromagnetici (CEM)

Premessa: l’evoluzione della giurisprudenza

Il D.LGS 81/08 (Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro) contiene le norme per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dall’esposizione ai campi elettromagnetici al Titolo VIII (Agenti Fisici), Capo IV, che è stato completamente riscritto dal D.LGS 159/16, recepimento italiano della Direttiva Europea 2013/35, che ha abrogato la precedente Direttiva 2004/40. Gli articoli di pertinenza sono quelli dal 206 al 212, ai quali si aggiungono tutti quelli raccolti dal Capo I (dal 180 al 186) dove sono trattati gli aspetti generali della prevenzione e della protezione dagli agenti fisici e quelli raccolti dal Capo VI (219 e 220) dove sono fissate le sanzioni a carico di datore di lavoro, dirigente e medico competente.

La valutazione rischio CEM: cosa stabilisce il D.LGS. 81/2008?

La valutazione rischio CEM è l’analisi del livello di esposizione a campi elettromagnetici cui sono esposti i lavoratori all’interno degli ambienti di lavoro. Tale valutazione ha lo scopo di accertare che il livello di esposizione rientri entro i limiti di sicurezza definiti dalla Normativa e, in caso contrario, che vengano stabilite adeguate misure di prevenzione e protezione per i lavoratori.

La valutazione del rischio campi elettromagnetici, negli ambienti di lavoro, è trattata nel D.LGS. 81/2008 all’interno dei rischi da agenti fisici.

L’art. 209 del D.LGS. 81/2008 impone al Datore di Lavoro l’obbligo di effettuare la valutazione del rischio campi elettromagnetici all’interno della propria azienda, al fine di individuare i lavoratori esposti a tale fattore di rischio e di attuare adeguati interventi di prevenzione e protezione per la salute e sicurezza.

Ai fini della valutazione, il Datore di Lavoro deve tener conto, in particolare, dei seguenti elementi:

  • la frequenza, il livello, la durata e il tipo di esposizione, inclusa la distribuzione sul corpo del lavoratore e sul volume del luogo di lavoro;
  • i valori limite di esposizione e i valori di azione
  • tutti gli effetti, diretti e indiretti, sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori esposti al rischio.

Quali sono le sorgenti di campi elettromagnetici?

In quasi tutti i luoghi di lavoro, i lavoratori possono essere esposti a campi elettromagnetici, generati quando si utilizza energia elettrica. Qualunque dispositivo, macchinario, impianto alimentato ad energia elettrica emette, infatti, campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.

Le sorgenti di campi elettromagnetici, che possono provocare un elevato livello di esposizione negli ambienti di lavoro, sono molteplici:

  • Saldature ad arco o ad alta frequenza;
  • Forni a induzione per la fusione di metalli;
  • Elettrodotti, parchi eolici e fotovoltaici;
  • Ogni installazione elettrica con intensità di corrente di fase maggiore di 100 A;
  • Riscaldatori a microonde, ad induzione magnetica;
  • Sistemi per la Risonanza Magnetica Nucleare (NMR).

Strumentazione di Misurazione dei campi elettromagnetici

La strumentazione impiegata per le misurazioni, regolarmente sottoposta a verifica di taratura, è la migliore al momento presente sul mercato e precisamente:

  • gaussmetro triassiale per la misura dei campi magnetici statici;
  • misuratore selettivo in frequenza:
  • triassiale
  • di campo elettrico
  • di campo magnetico nel range di frequenze 5 Hz – 400 kHz (basse frequenze);
  • misuratore triassiale del livello di esposizione al campo elettrico e al campo magnetico, mediante metodo del picco ponderato, nel range di frequenze 1 Hz – 100 kHz;
  • misuratore selettivo in frequenza, triassiale, di campo elettrico e campo magnetico nel range di frequenze 9 kHz – 30 MHz (alte frequenze);
  • misuratore di campo elettrico e magnetico in banda larga, dotato di sonde triassiali per la misura di:

  • campo elettrico nel range di frequenze 100 kHz – 7 GHz (alte frequenze e microonde)
  • campo magnetico nel range di frequenze 100 kHz – 30 MHz (alte frequenze)
  • campo elettrico nel range di frequenze 1 MHz – 40 GHz (alte frequenze e microonde)
  • Quando è obbligatorio effettuare la valutazione rischio CEM?

    La valutazione rischio campi elettromagnetici è di fatto sempre obbligatoria in quanto il legislatore impone al Datore di Lavoro l’obbligo di valutare tutti i rischi potenzialmente presenti in azienda.

    Per questo, anche nel caso in cui il livello di esposizione a campi elettromagnetici risulti inferiore ai valori limite d’azione, sia necessario riportare nel DVR l’indicazione circa l’assenza di tale fattore di rischio, nonché gli elementi a sostegno di tale affermazione.

    Nel caso in cui la valutazione venga effettuata mediante indagine strumentale, sarà necessario predisporre un documento specifico che costituisce parte integrante del DVR (sotto forma di apposito Allegato).

    L’esito della valutazione deve quindi essere inserito all’interno di altri documenti riguardanti la sicurezza, tra cui:

    Piano Operativo della Sicurezza (POS) in caso di attività in Titolo IV;

    Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti (DUVRI) nel caso in cui i lavoratori di ditte esterne siano potenzialmente esposti a tale rischio.

    Qualora i livelli di esposizione a campi elettromagnetici siano superiori ai valori d’azione, il Datore di Lavoro, secondo l’art. 211 del D.lgs. 81/2008, deve obbligatoriamente sottoporre i lavoratori a Sorveglianza Sanitaria con l’ausilio del Medico Competente; tale sorveglianza deve essere effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno.

    Misure di prevenzione e protezione del rischio campi elettromagnetici

    Per ridurre gli effetti provocati da esposizione a campi elettromagnetici, il Datore di Lavoro deve adottare adeguate misure di prevenzione e protezione, tra cui:

    • Riduzione del tempo di esposizione del lavoratore ad attività lavorativa con livello di esposizione a campi elettromagnetici rilevante, garantire una distanza di sicurezza dalle sorgenti CEM e implementare la rotazione dei compiti
    • Utilizzo di DPI progettati per ridurre l'esposizione, come ad esempio guanti schermati, occhiali protettivi o indumenti speciali.
    • Intervenire sulle sorgenti di CEM adeguando macchinari utilizzati o sostituendoli con altri che emettano campi elettromagnetici di minore intensità.
    • prevedere procedure specifiche per l'accesso alle aree dove sono presenti campi elettromagnetici installando una segnaletica idonea per identificare la presenza di sorgenti CEM.
    • Il Datore di Lavoro deve inoltre fornire la specifica Formazione ai propri lavoratori sull'esposizione ai CEM.

    A questo proposito ricordiamo ai nostri Referenti che Pitagora SRL, l’Agenzia Formativa e di Servizi di CONFAPI Firenze si occupa di formazione qualificante attraverso i corsi per Lavori Elettrici - PES PAV PEI, infatti la norma CEI 11-27 prevede che il datore di lavoro provveda affinché ai lavoratori coinvolti in lavori elettrici, che lavorano fuori o in prossimità e sotto tensione, venga erogata una formazione specifica in grado di fornire loro conoscenze e competenze al fine di assumere modalità operative per lavorare in sicurezza.

    Per facilitare il censimento delle CEM all'interno della tua azienda Pitagora ti offre una CHECK-LIST da scaricare a questo LINK: https://drive.google.com/file/d/1v_BRtdofBCiG5rA-kibWFc6ruTF1UhWZ/view?usp=sharing

    • 05 agosto 2024
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