Newsletter edilizia, aggiornamento al 27/12/2023

Newsletter edilizia, aggiornamento al 27/12/2023

Legge di Bilancio in dirittura d’arrivo, entro fine anno possibile Decreto Superbonus

L’approvazione definitiva della legge di bilancio, dopo il passaggio alla Commissione Bilancio e all’aula del Senato, è prevista negli ultimi giorni dell’anno. Il provvedimento deve essere approvato entro il 31 dicembre 2023 per evitare l’esercizio provvisorio con i conseguenti vincoli alla spesa.

Tra gli ultimi emendamenti approvati si segnala la rimodulazione dei fondi per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina: 1,3 miliardi di euro dovranno essere garantiti dalla Sicilia, 300 milioni di euro dalla Calabria e 718 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, ossia il fondo dello Stato che serve a ridurre gli squilibri economici, sociali e infrastrutturali.

Approvato anche l'emendamento sulla cedolare secca per gli affitti brevi. Si prevede l'applicazione della cedolare secca con aliquota al 21% su una delle case locate con “affitto breve”, da individuare a scelta del contribuente stesso in sede di dichiarazione dei redditi, mentre per tutte le altre è prevista l'applicazione dell'aliquota del 26%.

Ok anche alle agevolazioni per il fondo di garanzia sui mutui sulla prima casa per le famiglie numerose e in base all’ISEE.

Modificata anche la norma sulle assicurazioni per “rischi catastrofali”: un decreto ministeriale potrà stabilire ulteriori modalità attuative e operative degli schemi di assicurazione, “ivi incluse le modalità di indivi­duazione degli eventi calamitosi e cata­strofali suscettibili di indennizzo nonché di determinazione e adeguamento perio­dico dei premi …. anche con riferimento ai limiti della capacità di as­sunzione del rischio da parte delle imprese”.

Come preannunciato, la legge di bilancio non contiene disposizioni sul Superbonus che, tuttavia, dovrebbe essere oggetto di un decreto legge da approvare in Consiglio dei ministri entro fine anno; il provvedimento introdurrebbe un Sal straordinario per consentire ai condomìni di completare oltre la scadenza del 31 dicembre 2023 i lavori agevolati (con presentazione della documentazione entro la metà di gennaio), fruendo delle aliquote del 110% e del 90% piuttosto che di quella del 70%, e un meccanismo per scongiurare il recupero delle agevolazioni già percepite quando manchi ancora una parte degli interventi.

Avviato il Tavolo Ministeriale revisione prezzi

Il 21 dicembre u.s. si è svolta presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la prima riunione del tavolo tecnico sulla revisione prezzi presieduta dal Vice Ministro Edoardo Rixi.

Al tavolo partecipano rappresentanti dell’Istat, delle stazioni appaltanti e delle Organizzazioni Imprenditoriali, tra le quali CONFAPI ANIEM.

Il gruppo di lavoro, istituito ai sensi dell’art. 60, comma 4, del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, dovrà individuare i nuovi indici Istat che saranno ricompresi nel sistema revisionale.

La criticità emersa già nel corso della prima riunione è quella di coniugare la necessità di definire celermente un sistema semplificato e sostenibile con l’esigenza, evidenziata dal sistema imprenditoriale, di rappresentare tutte le tipologie di interventi coinvolti nel settore degli appalti pubblici di lavori.

Il Vice Ministro Rixi ha sottolineato la volontà di pervenire rapidamente a una soluzione al fine di scongiurare possibili nuovi aumenti dei prezzi nei prossimi mesi, che potrebbero essere determinati da dinamiche geopolitiche internazionali, e avere strumenti revisionali già approvati. Pertanto, è stato deciso di intensificare le riunioni al fine di pervenire già entro la fine di gennaio alla condivisione di una metodologia che soddisfi le esigenze del sistema.

ISTAT ha fatto presente che è si è già attivata da mesi, in particolare con ANAS e RFI, per ampliare i propri indici di rilevamento; al riguardo è stato rilevato da Confapi Aniem come non sia sufficiente un’integrazione limitata ai soli settori stradale e ferroviario, ma occorra coinvolgere altre categorie che altrimenti resterebbero escluse (es. opere idrauliche, marittime, bonifica, restauro, ecc.).

Fin dalla prossima riunione i lavori saranno sdoppiati e verrà attivato un tavolo tecnico solo per i lavori e uno per servizi/forniture.

Le indicazioni di ANAC e Ministero delle Infrastrutture sull’avvio del Sistema di Digitalizzazione Appalti dal 1° Gennaio 2023

Una delibera dell’ANAC (n.582 del 13 dicembre u.s.), concordata con il Ministero delle Infrastrutture conferma che “a partire dal 1° gennaio 2024 la disciplina in tema di digitalizzazione prevista dal nuovo Codice dei contratti pubblici e riferita a tutte le procedure di affidamento acquisterà piena efficacia” e sarà applicabile anche alle procedure di affidamento comprese nel PNRR.

La Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici renderà disponibili i servizi e le informazioni necessari allo svolgimento delle fasi dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, anche per garantire l’assolvimento degli obblighi di trasparenza.

“Al fine di consentire il passaggio ai nuovi sistemi, il 31 dicembre 2023, saranno modificate le condizioni di utilizzo del sistema SIMOG e sarà dismesso il servizio SMARTCIG. A decorrere dal 1° gennaio 2024 sarà attivata da ANAC la Piattaforma dei Contratti Pubblici (PCP) che interopererà con le piattaforme di approvvigionamento digitali utilizzate dalle stazioni appaltanti per la gestione di tutte le fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici, tra cui il rilascio del CIG per le nuove procedure di affidamento e l’assolvimento degli obblighi di pubblicità in ambito comunitario e nazionale nonché degli obblighi di trasparenza. L’applicazione della disciplina riferita alla digitalizzazione richiede alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti la necessità di cambiare le modalità di svolgimento delle procedure di gara, imponendo loro, in primo luogo, l’utilizzo di piattaforme di approvvigionamento digitale certificate e interoperabili”.

In merito ai soggetti abilitati a operare sulle piattaforme digitali, la delibera precisa che soltanto i RUP potranno agire sulle piattaforme e che gli eventuali Responsabili del procedimento delegati dal Responsabile di Progetto, qualora non siano già iscritti, “devono registrarsi all’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (AUSA)”.

Allo stato attuale si evidenzia che sono soltanto 33 i soggetti gestori di piattaforme certificate e abilitate a interagire con la Banca Nazionale dell’ANAC.

ANAC: chiarimenti su ribassi dei costi di manodopera

 L’ANAC ha fornito alcuni chiarimenti sulla corretta interpretazione delle norme vigenti che disciplinano il ribasso dei costi della manodopera.

L’art. 108, comma 9, del D.LGS. n. 36/2023 impone, a pena di esclusione, ai concorrenti di indicare i costi della manodopera nell’offerta economica. A sua volta, l’art. 41, comma 14, del Codice stabilisce tra l’altro, che tali costi “sono scorporati dall’importo assoggettato al ribasso”.

Nella delibera n.528/2023 l’Autorità precisa che il costo della manodopera rientra nell’importo complessivo a base di gara su cui calcolare il ribasso offerto precisando che “… l’art. 41, comma 14, del d.lgs. 36/2023, nella parte in cui stabilisce che i costi della manodopera sono scorporati dall’importo assoggettato al ribasso, deve essere letto ed interpretato come volto a sancire l’obbligo della Stazione appaltante di quantificare ed indicare separatamente, negli atti di gara, i costi della manodopera che, tuttavia, continuano a far parte dell’importo a base di gara, su cui applicare il ribasso offerto dall’operatore per definire l’importo contrattuale…”.

Tale interpretazione, secondo l’ANAC, “…consente un adeguato bilanciamento tra la tutela rafforzata della manodopera con la libertà di iniziativa economica e d’impresa” e ammette la possibilità di dimostrare che il ribasso complessivo possa scaturire da un’organizzazione aziendale più efficiente e non da una violazione dei trattamenti salariali minimi inderogabili.

INAIL: pubblicato Bando ISI 2023, prime indicazioni

Sulla Gazzetta Ufficiale del 20 dicembre 2023, n. 296 è stato pubblicato il Bando ISI 2023 con il quale Inail finanzia progetti per tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro.

Le risorse finanziarie saranno ripartite per regione/provincia autonoma e per assi di finanziamento e saranno calcolate sull’ammontare delle spese ritenute ammissibili al netto dell’IVA.

Sono finanziabili le seguenti tipologie di progetto ricomprese, per la parte relativa agli stanziamenti, in 5 Assi di finanziamento:  

  • Progetti per la riduzione dei rischi tecnopatici - Asse di finanziamento 1;
  • Progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale - Asse di finanziamento 1;
  • Progetti per la riduzione dei rischi infortunistici - Asse di finanziamento 2;
  • Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto – Asse di finanziamento 3;
  • Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività - Asse di finanziamento 4;
  • Progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli - Asse di finanziamento 5.
  • Per la maggior parte degli assi il finanziamento non supera il 65% delle spese.

L’ammontare deve essere comunque compreso tra un importo minimo di 5.000 e un importo massimo di 130.000 euro. Non si prevedono limiti minimi di finanziamento per le imprese con meno di 50 dipendenti che presentino progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.

La domanda va presentata esclusivamente online tramite la procedura dedicata sul sito INAIL: le date di apertura e chiusura della procedura saranno pubblicate sullo stesso portale entro il 21 febbraio 2024.

  • 27 dicembre 2023
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