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Superbonus: Filiera Costruzioni incontra Parlamentari
A seguito delle sollecitazioni e delle pressioni esercitate dalle Associazioni di settore per richiedere urgentemente una proroga del superbonus per i lavori condominiali, il 7 novembre u.s. si è svolto un incontro promosso dal Sen. Fina (componente VIII Commissione Senato), alla presenza anche di altri parlamentari, con tutte le Organizzazioni Imprenditoriali della filiera costruzioni.
Le Parti Sociali hanno evidenziato gli effetti devastanti che scaturirebbero da una mancata proroga, sia sull’attività produttiva che sui livelli occupazionali.
Un prolungamento temporale della disciplina sui lavori condominiali consentirebbe di terminare gli interventi con qualità e nel rispetto delle norme sulla sicurezza. Inoltre, il passaggio dal 1° gennaio 2024 dal 110% al 70% determinerà inevitabili contenziosi; senza il pagamento del 30% a carico dei committenti verrà meno anche il restante 70% perché senza il bonifico propedeutico della restante parte non maturerà il credito d’imposta con il serio rischio di interruzione dei cantieri e di un forzoso recupero dei crediti maturati.
È stata anche ribadita l’urgenza di sbloccare i crediti incagliati. I parlamentari presenti hanno garantito massimo impegno per un’azione politica e istituzionale volta a venire incontro alle richieste della filiera e a ricostruire una legislazione di medio e lungo periodo sulla rigenerazione urbana. Hanno ribadito che un tema centrale è anche quello degli immobili pubblici e delle case popolari che hanno visto negli ultimi mesi un blocco generalizzato dei progetti di ristrutturazione a causa delle eccessive incertezze normative ed economiche.
In Parlamento nuovi emendamenti per proroga Superbonus
Un emendamento di Forza Italia nell’iter di conversione del decreto Anticipi, (D.L. n.145 del 18 ottobre 2023), presentato alla Commissione Bilancio del Senato, prevede di prorogare al 30 giugno 2024 la detrazione del superbonus (al 110% o al 90% in base alla data di deliberazione degli interventi) per i lavori realizzati dai condomini e dai singoli nelle abitazioni, a condizione che entro la fine del 2023 siano stati eseguiti almeno il 60% dei lavori.
Per il finanziamento della misura viene proposto un rialzo della web tax dal 3 al 15%.
L’emendamento di Forza Italia stima in 880 milioni di euro il costo della proroga del Superbonus condomìni (220 milioni di euro per ogni anno dal 2024 al 2027).
Anche un emendamento presentato dal M5s, sempre nella fase di conversione del decreto Anticipi, ripropone i medesimi requisiti per la proroga al 30 giugno 2024.
In un altro emendamento, però, lo stesso Movimento ha previsto una percentuale più bassa, fissata nel 30% dei lavori conclusi.
Legge di Bilancio e compensazione crediti fiscali
L’art. 23 del DDL di Bilancio 2024 introduce una modifica al D.lgs. 241/1997 sugli adempimenti tributari, indicando l’Inps e l’Inail quali soggetti tenuti ad accettare le compensazioni da crediti superbonus.
Il meccanismo, già previsto in passato, è stato ostacolato dall’Inps a causa dell’incertezza dei crediti. Ora, come si evince anche dalla relazione illustrativa alla legge finanziaria, viene consentito di effettuare controlli preventivi automatizzati sui crediti utilizzati in compensazione, già in fase di elaborazione dei modelli F24, allo scopo di contrastare l’utilizzo di crediti inesistenti.
AGCOM: servizi pubblici in house solo con motivazione rafforzata
L’AGCM, Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, ha affermato che l’affidamento in house di servizi pubblici locali deve essere supportato da una motivazione “rafforzata” o “qualificata”.
Nel parere, reso in merito alla costituzione di una società per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti, l’Autorità contesta la motivazione relativa al presunto minor onere economico per la collettività facendo rilevare la necessità di garantire comunque un equilibrio economico finanziario: copertura di tutti i costi e riconoscimento di un utile ragionevole a prescindere dalla modalità di affidamento. In particolare, rileva l’AGCM, la mancata copertura dei costi di capitale comporterebbe conseguenze anche a carico della collettività.
L’Autorità ha pertanto ritenuto illegittime le deliberazioni dell’ente territoriale (proponendo anche ricorso al Tar) per la significativa carenza di motivazione qualificata circa la forma di affidamento scelta, le ragioni del mancato ricorso al mercato e la carenza di evidenze circa la proporzionalità della durata dell’affidamento.
ANAC predispone domanda tipo di partecipazione tipo
ANAC ha predisposto uno schema di domanda di partecipazione tipo (in consultazione sul sito dell’Autorità per eventuali osservazioni fino a lunedì 13 novembre 2023) in collaborazione con Consip, IFEL Fondazione ANCI, Invitalia e ITACA per agevolare la preparazione dei documenti di gara da parte delle stazioni appaltanti.
La domanda di partecipazione contiene le dichiarazioni che i concorrenti devono rendere per la partecipazione alle gare. Le dichiarazioni sono state raggruppate in sezioni omogenee, con l’intento di evitare la duplicazione di informazioni e di semplificare gli obblighi dichiarativi, utilizzando formulazioni chiare e univoche.
Le dichiarazioni sono state raggruppate in sezioni omogenee, con l’intento di evitare la duplicazione di informazioni e di semplificare gli obblighi dichiarativi, utilizzando formulazioni chiare e univoche.
Necessario aggiornamento del capitolato per le gare bandite dopo il 1° Luglio 2023
Il Servizio Giuridico del Ministero Infrastrutture (parere n.2128/2023) ha precisato che occorre aggiornare il capitolato speciale d’appalto e lo schema di contratto per tutte le gare di appalto bandite dopo il 1° luglio 2023 e progettate entro il 30 giugno 2023: a tale fattispecie dovrà essere applicato il nuovo Codice D.LGS. 36/2023.
Il Ministero ha specificato che in linea generale il nuovo Codice è divenuto efficace a far data dal 1° luglio 2023 e le disposizioni del previgente d.lgs. 50/2016 continuano ad applicarsi ai procedimenti in corso. Per procedimenti in corso si intendono le procedure per le quali è stato formalizzato l’incarico di progettazione alla data in cui il nuovo codice acquista efficacia.
Pertanto, quanto già progettato sulla base del d.lgs. 50/2016 può rimanere invariato, mentre alla gara di lavori bandita dopo il 1° luglio 2023 deve applicarsi il nuovo Codice d.lgs. n. 36/2023, ivi incluso l’obbligo di aggiornamento degli elaborati progettuali necessari per l’espletamento della gara.
Sono 3370 gli Enti Appaltanti qualificati
ANAC ha comunicato che sono attualmente 3370 le stazioni appaltanti qualificate nei primi quattro mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti (2287 singole e 483 centrali di committenza). Sta via via consolidandosi il sistema della qualificazione, previsto come requisito obbligatorio per bandire le gare di lavori sopra i 500.000 euro e quelle di servizi sopra i 140.000.
La qualificazione è indispensabile per le stazioni appaltanti per potere operare dal 1° gennaio prossimo con l’entrata in vigore a pieno regime degli appalti totalmente in digitale.
166 milioni per piano manutenzioni carceri
Il Comitato interministeriale sull’edilizia carceraria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), in una riunione svoltasi il 6 novembre u.s., ha approvato la ripartizione di 166 milioni per 21 interventi finalizzati alla manutenzione di penitenziari: 125 milioni sono destinati ai penitenziari del nord, 7 milioni a quelli del centro e 34 milioni al sud.
Le attività saranno affidate ai provveditorati interregionali, che avranno il ruolo di soggetti attuatori. Di seguito l’elenco delle carceri:
San Vito al Tagliamento (Pordenone), Brescia-Verziano, Forlì, Poggioreale (Napoli), Reggio Calabria, Milano Bollate, Milano San Vittore, Bari, IPM Triveneto ex casa circondariale di Rovigo, IPM Quartucciu (Cagliari), IPM Lecce, Enna, Volterra (Pisa), Gorgona (Livorno), Porto Azzurro (Livorno), Spoleto (Perugia), Prato (2 interventi), Firenze Sollicciano (realizzazione nuovo edificio), Pisa e Potenza.
Aperte le trattative per il rinnovo CCNL materiali da costruzione
Lo scorso 8 Novembre si è svolto il primo incontro per il rinnovo del CCNL Confapi Aniem dei materiali da costruzione. Le Organizzazioni sindacali hanno auspicato un rinnovo contrattuale in tempi celeri, volto principalmente al miglioramento dell’impianto normativo, puntando su alcuni temi rilevanti, come la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e il welfare, oltre che a una piena armonizzazione dei tre testi già unificati nell’ultimo rinnovo (lapidei, laterizi, cemento).
CONFAPI Aniem ha ribadito la necessità di definire un CCNL “a misura di Pmi” in un comparto in cui molto evidenti sono le differenze e le esigenze tra piccola e grande industria.
Consiglio di Stato: distinzione tra requisiti di partecipazione e esecuzione
Il Consiglio di Stato (Sent. n. 9255 del 26 Ottobre 2023) è tornato ad occuparsi della distinzione tra “requisiti di partecipazione alla gara” e “requisiti per l’esecuzione del contratto”, spesso fonte di incertezze interpretative.
La giurisprudenza colloca tra i requisiti di esecuzione gli elementi caratterizzanti la fase esecutiva del servizio così distinguendoli dai primi, che sono invece necessari per accedere alla procedura di gara, in quanto requisiti generali di moralità e requisiti speciali attinenti ai criteri di selezione.
La regolazione dei requisiti di esecuzione deve essere rinvenuta nella lex specialis; se richiesti come condizione per la stipulazione del contratto, la loro mancanza rileva al momento dell’aggiudicazione o al momento fissato dalla legge di gara per la relativa verifica e comporta la decadenza dall’aggiudicazione, per l’impossibilità di stipulare il contratto addebitabile all’aggiudicatario (Cons. Stato, sez. V, 7 marzo 2022, n.1617).
Secondo un principio giurisprudenziale posto a salvaguardia dell’attendibilità delle offerte e della serietà della competizione, nonché dell’efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, in caso di incertezza interpretativa va preferita una interpretazione delle clausole del bando nel senso che i mezzi e le dotazioni funzionali all’esecuzione del contratto, devono essere individuati già al momento della presentazione dell’offerta, con un impegno del concorrente ad acquisirne la disponibilità, a carattere vincolante