CONFAPI Giovani: rifiuti tessili, circolarità da migliorare

CONFAPI Giovani: rifiuti tessili, circolarità da migliorare

L'Italia produce circa 160mila tonnellate di rifiuti tessili l'anno che non riguardano solo gli indumenti e le calzature, ma includono anche tessuti per la casa, tessili tecnici e altri rifiuti industriali come fibre e ritagli. Solo il 22% dei rifiuti tessili post-consumo viene raccolto separatamente per essere riutilizzato o riciclato, mentre il resto viene incenerito o smaltito in discarica. Questi dati evidenziano la necessità di intervenire per migliorare la circolarità nel settore.

A livello europeo, si producono circa 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili all'anno, e nonostante le politiche UE si concentrino sul riciclo e sulla riduzione dell'uso della discarica, c'è bisogno di una revisione più ambiziosa. Secondo la European Environmental Bureau (EEB), la transizione verso un'economia circolare dovrebbe puntare alla riduzione dell'uso delle risorse anziché solo al riciclo.

Secondo la Vicepresidente del Gruppo Giovani CONFAPI, Alice Vaccari, “È necessario rivedere i modelli di estrazione, produzione e consumo. Introdurre l'Extended Producer Responsibility (EPR) per i prodotti tessili può essere un passo nella giusta direzione, ma non è sufficiente. Gli attuali sistemi EPR non incentivano abbastanza i produttori a progettare articoli più durevoli, riparabili e facilmente riciclabili. Pertanto, è fondamentale affrontare le cause profonde della crisi dei rifiuti tessili per promuovere una vera economia circolare nel settore”.

UNIONTESSILE CONFAPI, appena uscito il Regolamento Europeo, ha creato un gruppo di lavoro ad hoc e deciso di convenzionare le aziende associate con un Consorzio esistente per il riciclo dei rifiuti tessili.

Sta per essere siglato un accordo che porterà a poter consorziare i nostri associati a condizioni di assoluto favore.


 

  • 19 luglio 2024
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